Alla luce dei molteplici fattori di crisi (energetica e occupazionale, ambientale e sociale), appare sempre più evidente quanto sia insostenibile il modello di sviluppo perseguito dalle nostre società. Una trasformazione complessiva s’impone e in qualche modo si realizzerà, ma ancora non è chiaro in quale direzione, se verso il collasso tendenziale di un sistema (tenuto artificiosamente in vita attraverso la produzione di sempre nuove diseguaglianze), oppure verso una ristrutturazione delle forme di lavoro e di convivenza.
Risulta perciò di particolare interesse una discussione sui contenuti del recente libro di Mauro Bonaiuti, La grande transizione (Bollati Boringhieri, 2013), da cui si segnalano i seguenti passaggi:
Uno spettro si aggira per il mondo. È lo spettro della «decrescita reale».
Mentre la decrescita (come progetto sociale) può essere ancora considerata un’utopia, la decrescita reale si prospetta come un fatto, con tutta la sua durezza che caratterizza i processi di natura materiale ed economica.
Nella nostra cultura, la colpa, per la caduta dell’Impero, è sempre dei barbari. Inutile dire che i barbari si annidano ovunque: la concorrenza internazionale, la grande finanza, l’esaurimento delle risorse ecc. Questo è anche uno dei motivi per cui riteniamo indispensabile un approccio di complessità.
In conclusione, quello cui stiamo assistendo (per il lavoro e le sue condizioni, ndr) non è tanto o non solo l’effetto di una recrudescenza dell’avidità del capitale, come viene sovente reinterpretata la metamorfosi del capitalismo ai tempi dell’’«accumulazione flessibile», quanto piuttosto la conseguenza di un conflitto che la dinamica dei rendimenti decrescenti non poteva che esasperare.
Nel processo di decostruzione del mito della globalizzazione e delle sue istituzioni, crediamo sia importante argomentare che la riduzione della scala dei grandi apparati costituirebbe anche una grande opportunità per la democrazia, o più propriamente per l’autonomia, cioé per l’autogoverno della società.
Giovedì 14 novembre, ore 21
Intervengono:
Mauro Bonaiuti, economista, Università di Torino, autore del volume; Mario Cedrini, economista, Università di Torino; Daniele Forte, Etinomia Valsusa.
in collaborazione con: ATTAC TORINO Movimento per la decrescita felice Torino Fabio news Libreria Belgravia
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