Quali conseguenze per la gestione del territorio
e la tutela del patrimonio pubblico?
Il gruppo Città e Territorio dell’Unione Culturale promuove un momento di riflessione sulle conseguenze che Il cosiddetto decreto “Sblocca-Italia” comporta per il nostro territorio, per la tutela del paesaggio, dei centri storici, del patrimonio archeologico e immobiliare pubblico. Ispirato da dichiarati obiettivi di “semplificazione” e di “lotta alla burocrazia”, il Decreto risponde alla logica che si può sintetizzare nell’abolizione/riduzione generalizzata delle procedure di controllo. Con il pretesto della rapidità, ogni decisione converge su un decisore unico, si annullano le verifiche democratiche, si opacizzano i passaggi procedurali, si abbandonano le pratiche di pianificazione di ogni tipo, a partire da quella territoriale. Si ricorre alla rimozione di ogni controllo giungendo ad introdurre, in modo generalizzato, il silenzio assenso del MIBACT, sacrificando l’archeologia preventiva, sospendendo la valenza dei piani urbanistici e paesaggistici; per favorire le grandi opere, per “valorizzare” le risorse energetiche nazionali, per “rilanciare” l’edilizia si ricorre a commissariamenti, rinunciando alle garanzie della pubblica incolumità, della sicurezza, del rispetto delle norme. Per la mitigazione del dissesto idrogeologico si individuano banali interventi, non certo adeguati alla complessità della situazione in cui versa il nostro territorio, promuovendo nei fatto il consumo di suolo che ne è la causa primaria. Nei piani di alienazione del patrimonio immobiliare pubblico, si lascia campo libero agli interessi privati. Come ci insegnano ancora una volta le tragedie delle ultime inondazioni un vero “sblocca Italia” dovrebbe semplificare davvero le procedure di appalto e di finanziamento per la messa in sicurezza del territorio privilegiando le tecniche di ingegneria naturalistica, il riuso del patrimonio edilizio abbandonato e il suo efficientamento energetico, dovrebbe permettere l’assunzione di personale nelle Soprintendenze e nelle Amministrazioni pubbliche, eliminando inutili ruoli dirigenziali.
Conferenza-dibattito pubblico
Intervengono:
Flavia Bianchi, Legambiente Torino
Maria Teresa Roli, membro direttivo Nazionale Italia Nostra
Mariangela Rosolen, Comitato Acqua Pubblica
Emilio Soave, vicepresidente Pronatura Torino
Federico Sandrone
Modera Guido Montanari, coordinatore del gruppo di studio “Città e territorio” dell’Unione Culturale
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