Il cinema dei movimenti, i movimenti al cinema
L’Unione Culturale “Franco Antonicelli”, nell’ambito del progetto Polo Off. Cittadinanza Attiva coordinato dal Centro Studi Piero Gobetti per il Polo del ’900, organizza un ciclo di incontri intitolato “Cinema e politica”, dedicato al rapporto tra pratiche filmiche e partecipazione ai movimenti politici del secondo Novecento. L’iniziativa si avvale del patrocinio del DAMS di Torino ed è organizzata con la collaborazione dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, dell’Archivio Armando Ceste, del Centro Studi sul Cinema Italiano di Barcellona e del Cinema Massimo-Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Coerentemente con la sua storia, a settant’anni dal Festival cinematografico che nella primavera del 1946 ospitò proiezioni e dibattiti intorno a opere che il regime aveva reso a lungo invisibili, l’Unione Culturale propone al pubblico, e in particolare agli studenti universitari, una riflessione collettiva sul ruolo del video e del linguaggio visivo nell’esercizio di una cittadinanza partecipata e consapevole.
Cinema e fabbrica
25 maggio alle 17
Unione culturale Franco Antonicelli
(via Cesare Battisti 4/b – TO)
Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, anche a Torino si sviluppa un cinema militante che trova nelle fabbriche e nelle strade i suoi scenari principali partecipando alle lotte politiche dell’epoca e documentandole. Il seminario vuole ripercorrere quell’esperienza attraverso la proiezione di materiali del Collettivo cinema militante, di Armando Ceste e dell’operaio e cineasta Pietro Perotti.
Interverranno Pietro Perotti e Vittorio Sclaverani, presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema e tra i curatori dell’Archivio Armando Ceste che ha recentemente dato vita allo spazio web www.armandoceste.it.
Cinema e femminismi
31 maggio alle 17
Unione culturale Franco Antonicelli
(via Cesare Battisti 4/b – TO)
Dagli anni ’70 in poi, con la seconda ondata del femminismo, si assiste da una parte allo sviluppo di studi sulle donne che si muovevano davanti e dietro la macchina da presa, dall’altra a un’interazione tra pratiche politiche e pratiche estetiche delle donne che portano allo sviluppo dell’immagine in movimento come strumento di documentazione e partecipazione al femminismo. Il seminario si propone di rendere conto di questi diversi assi incrociati attraverso un percorso che prende in esame il contesto italiano a partire da due approcci: il primo di tipo storico-analitico, il secondo di tipo pratico-estetico.
Attraverso la presentazione del volume Storie in divenire. Le donne nel cinema italiano, «Quaderni del CSCI», n. 11 (2015) a cura di Lucia Cardone, Cristina Jandelli e Chiara Tognolotti, si parlerà di una storia del cinema che adotta il «partire da sé» come pratica conoscitiva e strumento di indagine delle donne del cinema italiano, dalle origini ai giorni nostri.
La proiezione del documentario Lina Mangiacapre. Artista del femminismo (2015, 40′) di Nadia Pizzuti darà modo di riflettere su una pratica documentaristica che rende conto e si inserisce all’interno di un percorso artistico e politico legato al femminismo e alla sua storia.
Incontro con Daniela Aronica, Lucia Cardone, Giulia Carluccio, Cristina Jandelli, Mariapaola Pierini, Cristina Tognolotti, Micaela Veronesi e la regista Nadia Pizzuti.
Cinema e conflitti
7 giugno alle 20,30
Cinema Massimo
(via Verdi 18 – TO)
ingresso 6, 4, 3 euro
La storia della nostra Repubblica è fatta di lotte, di misteri e rivoluzioni mancate. Per questo, in occasione della settimana del 2 giugno e a conclusione del ciclo “Cinema e politica”, sarà presentata e proiettata la versione recentemente restaurata, su iniziativa della Cineteca di Bologna, del documentario 12 dicembre (1972, 100’) firmato da Pier Paolo Pasolini con il militate di “Lotta continua” Giovanni Bonfanti. Il film restituisce il clima sociale e politico di un momento particolarmente delicato della Repubblica, gli anni ’70, a partire dalla strage di Piazza Fontana, attraverso interviste e sequenze che documentano alcuni momenti emblematici dei conflitti che agitavano il Paese da Nord a Sud. Il film sarà introdotto da Roberto Chiesi, Responsabile Centro Studi Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna.
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