Per un’antropologia dell’improduttività
Giovedì 23 giugno ore 18
Palazzo San Daniele
Sala didattica del Polo del ‘900
via del Carmine 14 – TO
Viviamo un tempo fluttuante in cui le categorie che avevano consentito l’interpretazione dei conflitti tra modelli di società contrapposti nel Novecento scivolano sulla superficie del presente, incapaci di presa. Finiamo così per sentirci impotenti e sfiduciati anche di fronte alla possibilità di agire nel nostro tempo. Tanto più che i processi di mercificazione del capitalismo contemporaneo generano ovunque sofferenze e forme di impoverimento profondamente distruttive non solo per l’ambiente ma anche per le culture e per le energie fisiche e creative dei soggetti. A conclusione del ciclo “Poteri e resistenze”, l’Unione culturale Franco Antonicelli ha scelto di riflettere su questa stasi invitando Francesco Remotti, antropologo che tramite il concetto di epoché, ovvero di vuoto, di pausa, di sospensione, si è interrogato sul rifiuto dell’azione che certe culture, in modo particolare i BaNande del Nord Kivu in Congo, ponevano in atto ben prima delle devastazioni ingenerate dalla razionalità capitalista. Un incontro per cogliere la creatività che si sviluppa quando un nuovo modo di essere e di fare cerca, attraverso il diritto alla pausa, il tempo, lo spazio e nuovi modi per esprimersi. L’incontro organizzato nell’ambito del progetto Liberazioni coordinato dall’Unione culturale Franco Antonicelli per il Polo del ’900.
Francesco Remotti è professore emerito di Antropologia culturale all’Università degli Studi di Torino. A partire dal 1976 ha compiuto indagini etnografiche presso i BaNande del Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo) e ha svolto ricerche etnostoriche sui regni precoloniali dell’Africa equatoriale. Tra le sue pubblicazioni: Luoghi e corpi. Antropologia dello spazio, del tempo e del potere (1993); Contro l’identità (1996); Noi, primitivi. Lo specchio dell’antropologia (2009); Cultura. Dalla complessità all’impoverimento (2011); Fare umanità. I drammi dell’antropo-poiesi (2013).
No Replies to "Vuoti, pause, sospensioni"