Tra progetti di recupero e

ipotesi di “valorizzazione” immobiliare

Mercoledì 18 gennaio ore 21

Unione culturale Franco Antonicelli

(via Cesare Battisti 4b)

La Manifattura Tabacchi, vasto complesso di proprietà prevalentemente pubblica, occupato fino al 1996 da una grande attività manifatturiera, dovrebbe giocare un ruolo strategico per tutta la zona Nord-Est di Torino e la Barriera di Milano.

Dopo una variante urbanistica approvata nel 2001 che prefigurava l’insediamento di un grande polo universitario, uno studio di fattibilità approvato nel 2004, e un bando proposto dall’Agenzia del Demanio andato deserto nel 2015, non si intravedono altre ipotesi di riuso.

La riqualificazione della Manifattura rappresenta una risorsa strategica per il rilancio del quartiere, per il recupero di una porzione significativa del parco fluviale e per il mantenimento della memoria storica del passato industriale della città. Ma quest’occasione è per ora mancata per via delle incertezze sulle scelte insediative universitarie e delle spinte verso una “valorizzazione” immobiliare ampiamente sovrastimata e naufragata nella crisi del mercato.
Pur rappresentando una risorsa fondamentale per la ridefinizione del tema della Variante 200 e della connessa nuova linea 2 della metropolitana, quest’area non trova ancora una soluzione fattiva.

È possibile oggi immaginare un progetto di recupero progressivo, attuato “per parti” ma senza perdere la dimensione unitaria del complesso? Un percorso nuovo che, a partire dalle sollecitazioni delle associazioni e dei cittadini del quartiere, renda pubbliche e fruibili le parti già messe in sicurezza prefigurando un riuso per piccole porzioni, anche temporaneo e debole, ma capace di attivare nel tempo un solido processo di recupero dell’intero complesso?

Ne discutono: Giovanni Torretta, architetto
Claudio Perino, architetto
Alessandro De Magistris, Politecnico di Milano
Enrico Bertacchini, Università di Torino
Paola Mungo, studiosa di comunicazione ed economia della cultura.

Introduce e modera : Emilio Soave, Pro Natura