Tra dicembre 2017 e gennaio 2018 torna la rassegna cinematografica organizzata dal gruppo cinema dell’Unione culturale Franco Antonicelli presso il Passo Social Point di Barriera di Milano (via Nomaglio 6) per favorire uno scambio culturale tra centro e periferia della città di Torino attraverso la visione collettiva di film che interrogano la questione delle identità complesse, delle migrazioni, dei viaggi, dell’attraversamento delle norme e dei confini geografici, culturali, sociali, identitari.
Quest’anno la rassegna desidera porsi in un’ottica diversa dalle precedenti edizioni cercando di guardare alla storia recente delle migrazioni in Europa per come le ha rappresentate il grande cinema d’autore tra gli anni Settanta e i primi anni Duemila.
Per ciò, la nuova edizione si chiamerà “Un Passo nella storia del cinema” e conterà tre proiezioni dedicate al rapporto tra migrazioni, lavoro, razzismo quotidiano da prospettive diverse:
Lunedì 4 dicembre alle ore 20,30 si comincia con il meraviglioso melodramma La paura mangia l’anima (1974, 88’) di Rainer W. Fassbinder, storia d’amore travagliata tra due emarginati, Emmi e Alì, lei attempata donna delle pulizie tedesca, lui lavoratore immigrato dal nord-Africa nella Berlino anni Settanta. I due si trovano ad affrontare l’ostilità dei figli di lei, delle colleghe di lavoro, del vicinato, dei commercianti di quartiere fino a una svolta repentina che dice molto dell’ipocrisia sociale di ieri e di oggi nei confronti di chi per varie ragioni (età, sessualità, classe, paese di provenienza) viene considerato “diverso”. Un film senza tempo che si domanda e ci domanda fino a che punto l’amore può superare il peso delle norme sociali, dei pregiudizi e delle discriminazioni.
Lunedì 18 dicembre alle ore 20,30 la rassegna prosegue con Moonlighting (1982, 94′) di Jerzy Skolimowski. Nel dicembre 1981, quattro operai polacchi vengono inviati a Londra per ristrutturare un appartamento comprato da un burocrate di Varsavia. Lavorano sodo, senza mai uscire dall’appartamento. Solo Novak (Jeremy Irons), il caposquadra, esce ogni tanto e viene così a sapere del golpe compiuto da Jaruszelskj. Tuttavia, per evitare che i loro turbamenti possano pregiudicare il lavoro decide di lasciarli all’oscuro di tutto e per mantenere il segreto si inventa ogni sorta di scusa e sotterfugio… Un film surreale, che bilancia toni gravi e leggeri per raccontare cambiamenti storici cruciali che proprio durante le riprese erano ancora in atto.
Lunedì 8 gennaio alle ore 20,30 si chiude con Tutta colpa di Voltaire di Abdellatif Kéchiche (2000, 131′), esordio del regista franco-tunisino che qualche anno dopo avrebbe firmato La schivata. Il film segue le vicende del giovane Jallel che arriva a Parigi da Tunisi per tentare la fortuna. Vivendo di lavoretti clandestini, di solidarietà tra emarginati e incontri sentimentali, Jallel diventa protagonista di un emozionante intreccio di speranze e disillusioni, sogni e sentimenti in cui batte il cuore di un’umanità capace di grande generosità nonostante le difficoltà o forse proprio in virtù di esse. Un film intenso, avventuroso, in cui pulsa il ritmo vivace della vita meticcia nella metropoli francese.
La rassegna Una Passo nella storia del cinema è organizzata con il sostegno de Il Passo Social Point e Diaconia Valdese.
Le tre proiezioni si inseriscono in CrossingBarrierA, un programma itinerante di serate cinematografiche (dicembre-gennaio) che si muove al di qua e al di là della Dora, attraversando i temi del (non)lavoro, dell’identità, delle migrazioni del passato e del presente e che si svolgerà, oltre che presso il Passo Social Point anche ai Laboratori di Barriera di via Baltea 3 (l’11 dicembre e il 15 gennaio), ai Bagni pubblici di via Aglié 9 (il 27 dicembre e il 10 gennaio) e alla residenza Luoghi Comuni di Porta Palazzo in via Priocca 3 (il 25 gennaio).
Le proiezioni sono tutte a ingresso libero
Info: 339/7347993
Con il sostegno di
No Replies to "Un Passo nella storia del cinema"