L’immagine europea del Mare Nostrum in rivolta
Martedì 23 gennaio ore 21
Unione culturale Franco Antonicelli
via Cesare Battisti 4b Torino
La rivoluzione è da sempre considerato il mito fondatore del cosiddetto Occidente. L’Europa, dove ogni idea di mutamento radicale e rivoluzionario sembra essere sepolta, permangono visioni nostalgiche e romantiche di ribellismo, il più delle volte legate a racconti mitici di un Sud mai completamente integrato, in cui resistono la poesia, la pizzica, il lirismo, le donne velate di nero, il Primitivo, la lentezza. Dal mezzogiorno italiano, terra di briganti e di rivolte contadine, alla resistenza greca contro l’Europa liberista, il Mediterraneo appare come un palliativo che serve a lenire da un lato le frustrazioni di chi sente impossibile ormai la rivolta, dall’altro le ansie di chi un mondo diverso non lo ha mai voluto.
Le recenti rivolte arabe della riva Sud hanno contribuito a rinvigorire l’idea di un Mediterraneo ribelle e carnevalesco. Da un lato, infatti, gli eventi delle ex colonie europee sono stati letti con le categorie dei colonizzatori, da cui gli echi quarantotteschi della primavera dei popoli; dall’altro, la visione estetizzante e romantica di un Sud orientalistico contribuisce a relegare il Mediterraneo a periferia d’Occidente, vivace ma inconcludente, continuamente in fermento ma sempre uguale alle sue immagini stereotipate. Per discuterne, l’Unione culturale ha invitato:
Francescomaria Tedesco (Università di Camerino)
autore di Mediterraneismo. Il pensiero antimeridiano (Meltemi, 2017)
Irene Bono (Università di Torino)
autrice di L’Etat d’injustice au Maghreb. Maroc et Tunisie (Karthala, 2015)
Antonio Vesco (Università di Salonicco)
antropologo precario tra Palermo, Salonicco e Torino, redattore del sito d’opinione www.lavoroculturale.org
Alfio Mastropaolo (Università di Torino)
politogo e autore, tra gli altri, di La democrazia è una causa persa (Bollati Boringhieri 2011)
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