27 novembre 1981: Mario Mieli tiene una relazione nell’ambito del ciclo di incontri “‘Rivoluzione’ e ‘liberazione’ sessuale nella società contemporanea” organizzato dall’Unione culturale di Torino. Con lui è invitato anche Luciano Gruppi. Prima delle relazioni, Mario Mieli legge un appello per la pace e contro l’equilibrio del terrore di cui è lui stesso promotore con Maria Bosio e Umberto Pasti. Il testo sarà poi pubblicato il 17 gennaio 1982 sulle pagine de L’Unità e firmato da numerose personalità del mondo della cultura come Natalia Aspesi, Laura Betti, Camilla Cederna, Inge Feltrinelli, Dacia Maraini, Fernanda Pivano, Franca Valeri, nonché sottoscritto da moltissime donne e uomini comuni.
Paola Mieli e Massimo Prearo hanno ricostruito il contesto di tale appello nell’introduzione al volume di scritti di Mario Mieli, La gaia critica:
“Se l’interesse per la questione ecologica si era sviluppato a partire dagli scambi di Mieli con l’amico Denis Robert, promotore nella seconda metà degli anni ’70 di un movimento in Canada per la protezione ecologica del pianeta, la preoccupazione per il rischio nucleare trovava riscontro nell’escalation della ‘seconda guerra fredda’ dei primi anni ottanta. L’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979 e l’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Ronald Reagan (che aveva subito aumentato spese militari e potenziale nucleare, con la produzione, fra il resto, di nuovi missili balistici), aveva infatti inaugurato un periodo di rinnovate tensioni tra USA e URSS, che si sarebbe esteso fino alla supposizione di un possibile confronto globale. Le esercitazioni militari promosse dagli americani a partire dal 1981 avrebbero favorito voluti e pericolosi malintesi, nonché il fantasma di un first strike sempre più imminente, cui rispondeva un sofisticato programma sovietico di spionaggio difensivo denominato RYAN. La tensione giunse alla sua acme nel 1983, dopo il famoso discorso dell’8 marzo pronunciato da Reagan alla National Association of Evangelicals che assegnava all’Unione sovietica il titolo di “impero del male”, inaugurando una tradizione denominativa ormai familiare, nonché un dispiegamento di missili nucleari sul suolo europeo, conclusosi nel novembre del 1983 con l’esercitazione Able Archer, a un pelo dalla guerra. Se le preoccupazioni di Mieli di questi anni emergono sullo sfondo di ripensamenti, disillusione e momenti di sofferenza personale, la sua analisi della situazione politica rimane persistente e attuale”.
(da “Mario Mieli: un archivio del presente” di Paola Mieli e Massimo Prearo, saggio introduttivo al volume La gaia critica. Politica e liberazione sessuale negli anni settanta. Scritti 1972-1983, Marsilio, 2019, pp. 25-26).
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