Martedì 22 novembre ore 18
Unione culturale Franco Antonicelli
via Cesare Battisti 4b
In occasione della nuova traduzione de L’ingranaggio siamo noi di Christophe Dejours (Mimesis, 2021), torniamo a dialogare di lavoro contemporaneo. Se i suoi tratti cupi di (auto)sfruttamento e sofferenza ci sono ben noti, rimane ancora in parte da esplorare quel che Dejours chiama “lavoro vivo” e cioè quella possibilità che la vita attiva ha di contribuire all’autorealizzazione individuale e collettiva. È possibile pensare e praticare forme di lavoro capaci di tenere insieme dignità della persona, benessere, responsabilità ed emancipazione? Ne discutono Armando Arata e Matteo Amatori, intrecciando studi e pratiche di psicodinamica del lavoro con l’esperienza delle imprese recuperate. Modera Camilla Emmenegger.
Camilla Emmenegger, assegnista di ricerca in Filosofia politica presso il Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università di Torino, docente a contratto presso l’Università della Val d’Aosta. Fa parte del Collettivo La Boétie e ha co-tradotto L’ingranaggio siamo noi (Mimesis, 2021) e Lavoro vivo (Mimesis, 2021).
Armando Arata, dottore in Filosofia con una tesi su Christophe Dejours, co-traduttore del suo L’ingranaggio siamo noi (Mimesis, 2022). Vive e lavora a Parigi e ha collaborato con Christophe Dejours.
Matteo Amatori, attualmente impiegato presso il FAI, con il Collettivo di Ricerca Sociale ha sostenuto la creazione del progetto della RIIR (Rete Italiana delle Imprese Recuperate) e del progetto mutualistico di Comunet-Officine Corsare a Torino.
L’iniziativa è organizzata da Collettivo La Boétie, Collettivo di Ricerca Sociale, Unione culturale e GRILITS-Gruppo di ricerca su lavoro, industria, tecnologia e scienze umanistiche, con il patrocinio del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Torino, nell’ambito del programma di iniziative di Terza Missione La guerra del lavoro: conflitti, violenze, utopie.
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