29 settembre, 5 e 16 ottobre: rassegna cinematografica “Il colonialismo e noi” a cura di ANCR nell’ambito del progetto integrato omonimo coordinato dall’Unione culturale per il Polo del ‘900
- Giovedì 29 settembre ore 17, corso Valdocco 4a, Sala Conferenze: Guerra e pace (2020, 128’) di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi alla presenza dei registi
L’antica relazione tra cinema e guerra inizia nel 1911, in occasione dell’invasione italiana in Libia e prosegue fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema alle riprese girate oggi con gli smartphone ovunque nel mondo, il passo appare breve come solida è la relazione tra cinema e guerra. Guerra e pace è una riflessione sulle immagini e, come in un grande romanzo scandito in quattro capitoli – passato remoto, passato prossimo, presente e futuro –, prova a ricomporre i frammenti della memoria visiva dai primi del Novecento a oggi e mette in scena la moltiplicazione delle visioni che, come un costante rumore di fondo, accompagnano le nostre attuali esistenze. Guerra e pace si interroga sulle conseguenze della guerra, sul senso della storia e della conservazione della memoria con il pensiero alle future generazioni.
- Mercoledì 5 ottobre ore 17, corso Valdocco 4a, Sala Conferenze: If only I were that warrior (2015, 72′) di Valerio Ciriaci. Introduce Paolo Calvino.
12 Agosto 2012: il comune di Affile (RM) inaugura un monumento dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani, generale durante la Guerra d’Etiopia del 1935 e primo viceré della nuova colonia. La notizia raggiunge la stampa internazionale e suscita un indignato scalpore. A Graziani viene imputato l’uso delle armi chimiche e il ricorso a violenti rappresaglie contro la popolazione civile. Crimini di guerra per per cui non fu mai processato, e che appartengono indelebilmente alle più oscure e controverse pagine del colonialismo italiano. Le comunità etiopi in tutto il mondo si mobilitano e organizzano proteste che dagli Stati Uniti arrivano fino ad Affile. A 75 anni dalla caduta dell’impero coloniale italiano, nuove generazioni di etiopi e di italiani si confrontano su un passato tormentato e ancora irrisolto.
- Domenica 16 ottobre, ore 17, corso Valdocco 4a, Sala Conferenze: Oltremare (2017, 83′) di Loredana Bianconi. Con un videomessaggio della regista.
Nell’Italia degli anni ’30, il piccolo paese di Borgo Tossignano, non lontano da Imola, vede una parte dei suoi abitanti emigrare nelle Colonie dell’Impero Italiano d’Africa, spinti dalla miseria o dallo spirito di avventura. Convinti dalla propaganda fascista del mito della terra promessa, vanno a prendersi il loro «posto al sole». Ma il sogno si spezza dopo qualche anno soltanto di duro lavoro. La guerra provoca la perdita delle Colonie, obbligandoli a ritornare a Borgo, malvisti e senza più nulla. La loro epopea ci è svelata dalle parole, dalle memorie scritte e dalle centinaia di fotografie di alcuni abitanti. La storia si dispiega in un percorso intimo che ci offre una parola a lungo taciuta. Il film ci porta a esplorare quel pezzetto di Italia che questi uomini e donne hanno portato con sé in Africa. Le tracce che vi hanno lasciato. Piccole vicende personali si intrecciano con gli eventi drammatici della grande Storia, che emerge puntualmente attraverso le immagini d’archivio.
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