NEL TRENTENNALE DELL’INIZIO DELL’ASSEDIO DI SARAJEVO
Percorso di avvicinamento
Inizio: 5 e 6 novembre ore 18
via Cesare Battisti 4b Torino
a cura di Progetto Zoran con Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Monica Luccisano, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis.
Con il sostengo di Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte.
Fuga da Sarajevo è un progetto teatrale, frutto di una collaborazione inedita per il panorama torinese: sette artiste di sei associazioni culturali diverse (Tékné, Progetto Zoran, Liberi Pensatori Paul Valery, Doppeltraum Teatro, Onda Larsen, BrutmaBun) hanno deciso di unire le forze per una produzione. Il loro incontro è stato possibile grazie alla nascita del C.Ar.Pe., il coordinamento informale che riunisce più di 60 soggetti indipendenti attivi nell’ambito delle arti performative a Torino.
Il 5 e 6 novembre alle ore 18 presso l’Unione culturale Franco Antonicelli (via Cesare Battisti 4b) ci sarà la prima tappa di un percorso performativo e di confronto pubblico che attraverserà diversi luoghi torinesi nell’arco del mese di novembre per poi giungere a una performance nel mese di gennaio. Il percorso avrà come ulteriori tappe il 19-20 novembre (Eataly Torino, Sala Punt e mes, via Ermanno Fenoglietti 14) e il 26-27 novembre (Spazio Kairos, via Mottalciata 7). L’idea è quella di offrire al pubblico un momento performativo incentrato sul testo work in progress Fuga da Sarajevo seguito da una riflessione aperta su come il teatro possa confrontarsi oggi con quell’esperienza storica e, più ampiamente, con la guerra e la pace.
PREMESSA – 2022. TRENTENNALE DELL’INIZIO DELL’ASSEDIO DI SARAJEVO
Dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996, l’assedio di Sarajevo è stato il più lungo nella storia bellica della fine del XX secolo. Si stima che le vittime siano state più di 12.000, i feriti e mutilati oltre 50.000, l’85% dei quali tra i civili (nella sola città di Sarajevo in un quadro di oltre 100.000 vittime nel conflitto in Bosnia-Erzegovina).
Quella guerra, connotata da un senso di barbarie e distruzione fratricida, accadde nel cuore dell’Europa.
Quella guerra, nella folle “logica della pulizia etnica”, appartiene inderogabilmente alla storia dell’Europa.
Ed è nostra responsabilità rievocarne la memoria, per le sue vittime; riaprirne gli interrogativi, e farsene carico; raccoglierne le testimonianze, e farsene tramite.
Prima che uno spettacolo teatrale, è una testimonianza.
Fuga da Sarajevo nasce da una storia vera.
«In una lunga intervista che ho raccolto nel 2012, l’attrice bosniaca Irina Dobnik raccontò la sua resilienza nel primo anno di assedio e in seguito la rocambolesca fuga da Sarajevo. Quella esplosione di violenza entrò a gamba tesa nella sua vita, quando era poco più che ventenne, giovane attrice del Kamerni Teatar ’55. In quel teatro avvenne qualcosa di straordinario proprio negli anni più bui della guerra in Bosnia-Erzegovina. “Chi ha vissuto quei giorni se li porta addosso, sulla pelle. È uno scavo della memoria. – così racconta Irina – e lascia un grande interrogativo sul suo animo”. Quell’intervista è rimasta in un cassetto per dieci anni, ma la memoria – come spesso avviene – trova i suoi varchi» (Monica Luccisano).
Informazioni: Silvia Mercuriati – 333/2015106; fugadasarajevo@gmail.com.
Foto di copertina: Fabio Palazzolo
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