Prima delle stagioni del “teatro di contraddizione” degli anni ’60 e ’70, portato in Unione culturale e al Cabaret voltaire di Torino da Edoardo Fadini, l’Uc si dedicò a più riprese e in diversi modi alla promozione del teatro che dopo la guerra rinnovava le sue forme e i suoi protagonisti.
Del gennaio 1946 è la prima rappresentazione della neonata compagnia di Teatro Sperimentale dell’Unione culturale, che suscita l’interesse del milanese Paolo Grassi, fondatore con Strehler l’anno successivo del Piccolo Teatro di Milano. Nel febbraio 1946 è Grassi stesso a proporre all’Uc di organizzare una tavola rotonda sul tema “Crisi attuale del teatro di prosa”. L’occasione è la messa in scena torinese della sua regia di Giorno d’ottobre di Georg Kaiser con Laura Adani e Vittorio Gassman, da lui presentato come un “bravissimo attore” all’allora Presidente dell’Uc Francesco Menzio. Il 15 febbraio 1946 la conferenza, intitolata semplicemente Il teatro di prosa, oggi e presieduta da Vincenzo Ciaffi, ebbe luogo al Teatro Carignano e vide la prima presa di parola di Gassman a Torino sulla “metodologia dell’attore”, la “sua posizione davanti al testo” e “altri problemi teorici e pratici della scena di prosa” (così le cronache dell’epoca).
Vittorio Gassman, all’anagrafe Gassmann, è sempre stato prodigo di riflessioni sul suo mestiere e, crescendo la sua notorietà in teatro come nel cinema, è divenuto un ospite affezionato dell’Uc e di Franco Antonicelli che negli anni Cinquanta e Sessanta non perdeva occasione di invitarlo a parlare del suo lavoro. Così, il 19 dicembre 1953 Gassman presenta in Uc l’Amleto che sta mettendo in scena all’Alfieri per la regia di Luigi Squarzina offrendo ai convenuti, dopo l’“acuta introduzione” di Antonicelli, un “denso e profondo esame dei problemi che si pongono ad un attore e ad un uomo di cultura al momento di affrontare la realizzazione scenica di un testo così arduo” (da “l’Unità” del giorno seguente). L’anno seguente, il 18 dicembre 1954, quando torna in Uc a parlare dei suoi ultimi spettacoli insieme a Luciano Lucignani, si congederà recitando il monologo “essere o non essere”.
Non disponiamo delle registrazioni degli incontri torinesi di Gassman, che ha però parlato più volte davanti a una telecamera del suo lavoro e del suo confrontarsi con Shakespeare. Inoltre, nel 1955 quell’Amleto è stato ripreso dal regista piemontese Claudio Fino, proprio il complice di Ciaffi nella fondazione del Teatro dei Cento che seguì agli esordi della compagnia sperimentale dell’Uc. Nei montaggi che trovate qui di seguito proponiamo, dunque, alcuni estratti di quell’Amleto filmato per la Rai e di interviste rilasciate in diversi programmi televisivi.
Pur concedendosi una carriera cinematografica costellata di successi, Gassman non abbandonò mai il palcoscenico. Negli anni ’60 fonda il Teatro Popolare Italiano che prevedeva una struttura di circo teatro da portare nelle piazze italiane: “Il nostro successo era il successo della novità dell’impresa, del prestigio dei nostri spettacoli, dell’autorità dei nostri interpreti, della larghezza dei mezzi impiegati; il fenomeno teatro acquistava, sì, improvvisamente, una risonanza maggiore, ma la sua eco andava poco al di là del luogo dove noi ci trovavamo ad agire”. Già nella stagione successiva il progetto abbandonò la struttura circense per abitare i teatri, i cinema e gli stabilimenti industriali affiancando agli spettacoli incontri, conferenze, dibattiti per avvicinare e creare un nuovo pubblico. Nacque poi a Firenze la Bottega Teatrale che l’attore diresse personalmente dal 1979 al 1991, vera e propria scuola di recitazione in cui si alternavano numerosi docenti quali Eduardo de Filippo, Adolfo Celi, Giorgio Albertazzi, Ettore Scola, Orazio Costa e Roberto Benigni.
Il “mattatore” era spesso in disaccordo con gli altri artisti italiani. Squarzina raccontò: ”Amleto si deteriorò rapidamente. Vittorio ebbe un tale successo personale, cui nessun attore resiste, quindi si sfogò un po’. Eravamo molto amici, ma in fondo a Vittorio scocciava che ci fosse qualcuno che gli facesse da regista. Si capì subito che lui era troppo attore ed io troppo regista: amici per la pelle sì, ma poi nel tempo i rapporti non ressero”. Gli scontri più animati furono con Carmelo Bene: “Rispetto la ricerca storica di Carmelo Bene. Rimane il nostro maggior rivoluzionario. Ci riconosciamo, da lontano. Io attore, lui non-attore. Un’algebra”. Sfidato da Bene a un duello sulle Ricordanze di Leopardi, Gassman rilanciò con Hölderlin, dando vita così attraverso la loro dialettica a un grande momento di storia del teatro dal palco della Sapienza. Proseguiamo con questa loro querelle proponendovi anche due versioni di uno dei pezzi più sacri della storia del teatro, l’“essere o non essere” eseguito da Gassman che duetta con il grande musicista Duke Ellington nel 1966 e la destrutturazione del monologo operata da Carmelo Bene nel suo Amleto (da Shakespeare a Laforgue), film diretto da Bene stesso, registrato nel 1974 e trasmesso nel 1978, che trovate a questo link al minuto 29,30.
Le riflessioni sulla figura di Amleto, che Gassman concepiva come “uomo che non vuole fare l’azione”, ci parlano ancora oggi stimolandoci a studiare il teatro di ieri e a immaginare quello di domani.
La quarta tappa del percorso, che avevamo concepito come un solo video, per ragioni di copyright ci è stata bloccata e ve la dovrete vedere come due clip separate:
I nostri archivi recano traccia di altri Amleto passati all’Unione culturale:
- Nel gennaio 1954, una conferenza dal titolo Amleto, saggio d’interpretazione di Mario M. Boldi: siamo alla ricerca di documentazione, ogni informazione è benvenuta.
- Nell’ottobre 1967, l’Unione culturale ospitò La faticosa messa in scena dell’Amleto di William Shakespeare di De Berardinis e Peragallo con i filmati multi-schermo realizzati da Alberto Grifi e Mario Masini: cfr. https://nuovoteatromadeinitaly.sciami.com/de-berardinis-peragallo-la-faticosa-messinscena-dellamleto-di-william-shakespeare-1967/.
- Nell’autunno 1976, la Cooperativa Teatro Proposta presentò Quattro studi su Amleto di Rubino Rubini: anche in questo caso, siamo alla ricerca di documentazione e ogni informazione è benvenuta.
- Nel gennaio 1994, nell’ambito di Senza voce. Il teatro che non c’è. Rassegna in videotape del teatro di contraddizione, Gigi Livio presenta gli Amleto di Carmelo Bene.
- Nel novembre 1995, nell’ambito di Carmelitana. Retrospettiva delle opere, delle polemiche e degli scritti di Carmelo Bene. Gigi Livio introduce Hommelette for Hamlet (ripresa video dal lavoro teatrale).
L’attore di prosa | Gassman e Amleto
Un progetto dell’Unione culturale e Per+formare, ciclo di alta formazione per professionisti dello spettacolo
Testi e ricerche: Chiara Cardea, Silvia Mercuriati, Claudio Panella
Montaggio: Silvia Mercuriati, Silvia Nugara
Musica: Fiodor Lavrov, “SONNIK 5.17” (Free Music Archive)
Estratti video tratti da YouTube e ritagli provenienti dagli archivi conservati al Polo del ‘900 di Torino.
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