L’uruguaiano Carlos Liscano, uno degli autori viventi più rappresentativi della letteratura latino-americana, sarà a Torino in occasione dell’uscita del cofanetto in tre volumi con cui le palermitane Edizionidellassenza hanno tradotto per la prima volta in Italia gran parte delle sue opere.
Il cofanetto raccoglie:
vol. 1 – Verso Itaca; vol. 2 – Il lettore erratico – L’informatore; vol. 3 – Teatro: La mia famiglia – Cambio di stile – Problemi della signora Macbeth – L’uomo del fucile.
Le traduzioni sono di Flora Arena e Luisa Stella (Il lettore erratico e Verso Itaca); di Fernanda Hrelia (L’informatore e il volume Teatro).
Venerdì 11 novembre ore 18
Biblioteca Natalia Ginzburg, sala Molinari, via Lombroso 16
Carlos Liscano dialoga del suo romanzo Verso Itaca con Luisa Stella (traduttrice e scrittrice) ed Emilia Perassi (Università di Torino). Modera Andrea Sola (APS Dynamis)
Verso Itaca:
Dall’Uruguay al Brasile, dal Brasile alla Svezia, dalla Svezia alla Spagna, Vladimir cerca un luogo in cui fermarsi e acquietarsi. In Europa è un immigrato ma senza lo status di rifugiato politico: ha lasciato l’Uruguay un po’ per disgusto del suo paese, un po’ per trascorsi non propriamente specchiati. In Europa si troverà di fronte all’ipocrisia e alla spietatezza di un mondo che, se da un lato professa democrazia e stato di diritto, dall’altro procede alla sistematica esclusione o eliminazione di ogni differenza e fragilità.
Se Liscano sa spingere con forza il linguaggio verso il basso, verso il parlato, con altrettanta forza sa tenderlo verso l’alto, verso il nitore cristallino di una riflessione implacabile e coerente. E intanto tragicità e comicità beffarda si rincorrono. [ … ] Tutto questo fa sì che il romanzo trasudi vigore, che ci si offra con prorompente vitalità.
Carlos Liscano è nato a Montevideo nel 1949. Nel 1971 entra a far parte del MLN (Movimento di Liberazione Nazionale Tupamaros). Nel 1972 viene arrestato e incarcerato sino al 1985, anno in cui ha termine la dittatura militare uruguayana.
In prigione studia matematica, legge tutto quello che gli è possibile e diviene scrittore. Di quegli anni sono i primi scritti: La mansión del tirano e La edad de la prosa, che poi diventeranno El Charlatán e El informante.
Nel 1985, pochi mesi dopo essere uscito dal carcere, emigra in Svezia, dove lavora come addetto alle pulizie in un ospedale psichiatrico, professore di matematica, traduttore dallo svedese allo spagnolo. Nasce da quell’esperienza il romanzo Verso Itaca, su cui si concentrerà l’incontro torinese.
Torna a vivere a Montevideo nel 1996. Lì scrive, tra gli altri, El furgón de los locos, El escritor y el otro, El lector salteado, Vida del cuervo blanco. Nel 2004 pubblica Ejercicio de impunidad: Sanguinetti y Batlle contra Gelman, in cui denuncia le complicità e le menzogne di quanti, al potere dopo la fine della dittatura, proteggevano assassini e rapitori. Nel 2009 viene nominato viceministro della Cultura dal presidente Tabaré Vázquez. A partire dal 2010, per alcuni anni, durante la presidenza di José Mujica, dirige la Biblioteca Nazionale dell’Uruguay.
Le opere di Liscano hanno riscosso un grande successo in Francia, e sono state tradotte anche in inglese, tedesco, svedese e arabo. Sin qui in Italia era stato tradotto soltanto El escritor y el otro (Lavieri Edizioni, 2012, trad. di Gianfranco Pecchinenda). Da molti anni il lavoro artistico di Liscano include anche disegni, quaderni d’autore, sculture in carta, cartone, fil di ferro.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione tra Dynamis-Il luogo del pensiero, Unione culturale Franco Antonicelli, Libreria Trebisonda e GRILITS-Gruppo di ricerca su lavoro, industria, tecnologia e scienze umanistiche con il patrocinio del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Torino e nell’ambito del programma di iniziative di Terza Missione “La guerra del lavoro: conflitti, violenze, utopie”.
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